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CASCATA DI TRIULINTAS e FORESTA PIETRIFICATA DI CARRUCANA

  • DURATA: 2 ore
  • LUNGHEZZA: 2 km
  • DOVE: Martis
  • ADATTO A: tutti

Caratteristiche:

Non essendo stagionali, grazie alla confluenza del Rio Pontisella nel Rio Masino, è possibile ammirare queste bellissime cascate di Triulintas durante quasi tutto l’anno. È un posto facilmente accessibile, sia per grandi che per bambini. Il percorso non è per niente difficoltoso, se non nei giorni di pioggia in cui, ovviamente, bisogna attrezzarsi con delle scarpe e abbigliamento più adatto per farsi largo tra il fango. Si consiglia di visitare questo posto per passare una bella giornata e, soprattutto, girare nei bellissimi posti vicini come la foresta pietrificata o la “chiesa che si muove” di San Pantaleo.

Come arrivare

Appena oltrepassato il paese di Martis in direzione di Nulvi si volta a destra seguendo le indicazioni per Mulino Triulintas: percorso circa un chilometro, sitrova un parcheggio a bordo strada vicino al rio Masino, da dove ha inizio il “sentiero storico-ambientale Mulino di Triulintas” che conduce alla cascata.

Il sentiero inizia con una larga sterrata forestale che si trasforma in una mulattiera immersa nel verde intenso della flora che ricopre queste zone. Il sentiero si snoda tra boschi e piccoli ponticelli.

Di fianco scorre il Rio Masino che alimenta la cascata.La cascata di Triulintas è contornata da fitte erbe acquatiche, da olmi e salici piangenti, fa un salto di quindici metri gettandosi in un piccolo lago naturale. Il sentiero è pianeggiante intervallato da brevi saliscendi.

In prossimità della cascata si trovano i resti dell’antico mulino di Triulintas, la cui storia è particolare, ed è descritta nel cartello posizionato nei pressi della cascata.L’antico mulino, ancora in funzione durante la prima metà Novecento, produceva, a detta del vecchio mugnaio, sino a dodici quintali di farina al giorno, servendo committenze non solo del territorio di Martis, ma anche di quello di Nulvi. Al suo interno diversi ambienti: la stalla per i cavalli, una sala con mulino e cucina (il forno, il focolare) e, rialzata, una camera più grande per dormire. Tuttavia non sempre si trattava di sogni tranquilli. Talvolta arrivava la piena, rovinosa. Così ci si rifugiava precipitosamente più in alto al di là del sentiero, in un “barraccu” di cui resta ancora traccia. Triulintas fu abbandonato negli annicinquanta. 

FORESTA PIETRIFICATA IN LOCALITÀ CARRUCANA

Non molto lontano, in località Carrucana, vi è un altro posto unico: la foresta pietrificata di Martis. Si tratta di un raro parco paleobotanico in una campagna disseminata di strani “massi” circolari. Sembrano rocce ma in realtà sono resti fossilizzati di alberi che si sono formati circa venti milioni di anni fa, nel Miocene inferiore. Un’eruzione vulcanica riempì le foreste di cenere creando il substrato ideale per la fossilizzazione. Il legno degli alberi si trasmutò così in pietra dando vita a queste “rocce” che da lontano paiono recipienti. “Palpare” questi reperti significa fare un salto temporale all’indietro di milioni di anni e toccare ciò che rimane di alberi antichissimi che hanno attraversato secoli e secoli di storia per arrivare fino a noi.

La chiesa di san Pantaleo sorge poco fuori dall’abitato di Martis, via San Pantaleo, nell’immediata periferia campestre del paese. Il toponimo è documentato dal 1341; oggi, mezzo diroccata, è un luogo sconsacrato.

La chiesa, che si affaccia sulla valle del rio Carrucana, fu eretta su uno sperone roccioso geologicamente instabile, tanto che qualcuno l’ha anche soprannominata la “chiesa che si muove” collegando il tutto a miti, misteri, dubbi e teorie.Non si conoscono le sue date esatte di edificazione e non si sa neanche da dove siano stati presi i blocchi di pietra usati per la sua costruzione ma una cosa è sicura: è un edificio nato su una base di forma gotiche.

La sua bellezza, l’atmosfera che diffonde, l’eco interno alla chiesa ne fannouno dei siti più affascinanti, facilmente raggiungibile in questa passeggiata con la famiglia.

Flora e Fauna La vegetazione spontanea della zona che abbiamo descritto è di tipo mediterraneo che si alterna a lembi residuali a boschi di quercia.Tra gli arbusti prosperano il biancospino, il lentisco, il viburno e la fillirea, l’edera e la clematide. La formazione vegetale più ricorrente resta tuttavia la vegetazione a macchia, olivastrolentisco,cisto e diverse specie di ginestre.Lungo il corso d’acqua allignano specie quali la tamerice, il salice e il pioppo che insieme segnano i corsi d’acqua, oasi per numerosi uccelli acquatici che in questi ambienti trovano rifugio e cibo abbondante.Sono relativamente ancora numerose le specie di uccelli che frequentano i corsi d’acqua, come le folaghe e le gallinelle, mentre tra i dirupi volteggiano corvidi e rapaci come il corvo imperiale, il gheppio e la poiana.

Disponibilità di parcheggio nelle vicinanze della località di destinazione (percorso): sul lato strada per Triulintas vi è un’ampia area di sosta.

Foto percorso e geolocalizzazione

Servizi offerti dal territorio nelle vicinanze: non vi sono servizi

Riferimenti CAI (in caso di richiesta accompagnamento nei percorsi o disponibilità di guide)

Percorsi (studiati da intraprendere in autonomia): si può fare in autonomia, è facilmente raggiungibile e ben segnalato.

Destinatari famiglie con figli 0 – 17 anni: adatto a tutte le famiglie.

Durata del percorso: 2 ore, 2 km di lunghezza.

Fascia d’età: adatto ai bambini di 3-4 anni

Grado di difficoltà (passeggino, zainetto, manina): zainetto e manina; non adatto ai passeggini.